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Society of Italian Studies Postgraduate Conference 2015, Date: 2015/11/06 - 2015/11/06, Location: London

Publication date: 2015-11-06

Author:

Grootveld, Emma

Abstract:

Le narrazioni in rime di avvenimenti contemporanei, noti come 'Flugschriften in ottava rima' oppure cantari bellici, concernendo perlopiù appunto le guerre e i conflitti armati, costituirono un genere testuale particolarmente fortunato nell’Italia del Cinquecento. Nati per via di distribuzione orale e con un’iniziale funzione informativa, tali poemi assumevano intorno agli anni 1530 delle caratteristiche associate a una letteratura percepita come alta (Wilhelm 1996) grazie all’assimilazione con il poema epico-cavalleresco (Ivaldi-Beer 1986). Se è stato studiato in dettaglio questo processo di ‘letterarizzazione’, alcuni aspetti sono rimasti all’ombra dell’attenzione. Anzitutto è scarsa una contestualizzazione socio-storica più ampia che sia in grado di collegare lo sviluppo di questo genere al sistema di patrocinio letterario e alle dinamiche transnazionali promosse dal mecenatismo asburgico (con l’eccezione di Béhar-Blanco 2012). A ciò si aggiunge una mancanza di studi a livello del contenuto e della rappresentazione eroica dei protagonisti. Alla luce della crescente funzione encomiastica e propagandistica dei poemi è lecito interrogarsi sulle questioni correlate a queste lacune. Come si sviluppa la figura del capitano? Quali varietà si registrano al livello attanziale, nella ripartizione dei compiti degli eroi? Per quali altri motivi si spiega lo sviluppo diacronico dei poemi su Carlo V oltre alla canonizzazione dell’'Orlando Furioso' e alla promozione di un’epica classicista d’imitazione virgiliana? Quali sono i legami con i poemi prodotti in ambito iberico? Nell’intervento proposto si espongono le ipotesi e le conclusioni provvisorie derivanti da tali quesiti, in riferimento a un corpus italiano di poemi dedicati alle imprese di Carlo V.